Iniziamo bene la quaresima. Non lasciamoci di distrarre. Passa il carnevale, gioiosa festa che porta un po’ di sollievo nelle preoccupazioni quotidiane, ma poi occorre rimetterci in cammino, lieto, solidale, impegnativo. Vome vuole essere la vita del credente.

Il Vescovo Antonio ci offre alcune importanti sollecitazioni. Un ABC su cui riflettere. Parola di Dio, Eucarestia e carità.

Ecco il messaggio integrale.

Benedetta Quaresima! Che arriva per riproporci un cammino educativo alla fede, essenziale e impegnativo, specie in questo tempo che ci preme addosso con le sue drammatiche sfide. La Chiesa non si smarrisce, quando guarda al suo Signore che cammina deciso verso la Pasqua. E ci aiuta a non cadere nelle tentazioni di fuga, illusorie e deludenti, vigliacche o aggressive, che si mascherano in mille modi, per sedurci ed ammalarci ancor di più.

La liturgia domenicale alterna tre cicli di letture e preghiere, e quest’anno ripropone l’anno A, quasi per farci ricordare l’alfabeto del cristianesimo. I Vangeli ci chiamano a stare con Gesù: tenta­to, trasfigurato, acqua viva per la Samaritana, luce per il cieco nato, resurrezione e vita piena per l’amico Lazzaro… passo dopo passo giungeremo con Lui a Gerusalemme, teatro della passione e della Pasqua, per la nostra salvezza.

Il primo invito che dunque rivolgo a me e a tutti voi, cari amici, è quello di lasciarci evangeliz­zare. Come se non avessimo mai ascoltato questa Parola, perché ci sorprenda col suo potere di cam­biamento, di conversione. Invito a leggere insieme questi Vangeli, in parrocchia o meglio nelle ca­se, a piccoli gruppi. Se vorrete, anche io potrò entrare (con un breve video) e offrirvi qualche pista di riflessione, su cui fare condivisione e testimoniarci vissute ragioni di speranza. I parroci indiche­ranno tempi e luoghi per compiere questo primo gesto della Quaresima.

Il punto B non può che essere la partecipazione all’eucaristia domenicale, cuore di un ritmo di preghiera che sarà bello possa impregnare tutte le nostre giornate. I sussidi offerti dalla nostra Fede­razione Oratori alle famiglie propongono la preghiera prima dei pasti, segno di gratitudine e di fidu­cia nella Provvidenza, che per mezzo nostro vuole giungere anche ai meno fortunati.

Abbiamo tanto bisogno anche della preghiera silenziosa, di qualche frammento di deserto, in cui ascoltare le attese del nostro cuore e soprattutto percepire il venirci incontro del Salvatore, volto della Misericordia di Dio, che nella Confessione è gratuitamente donata a chi sente nostalgia dell’abbraccio del Padre. Quanta grazia è seminata ovunque e, con il piccolo Sì della nostra libertà, può germogliare e portare frutto!

A, B e… C: sempre la relazione con Gesù coinvolge nella sua stessa compassione attiva verso i fratelli, e diventa carità, ricevuta e trafficata, operosamente. Basta guardarsi attorno un istante e scopriamo infiniti bisogni, opportunità di incontro che fanno bene anche a noi, fatti non per l’egoismo ma per la comunione. La Borsa di Sant’Omobono, che la Caritas diocesana ha attivato negli ultimi anni, a beneficio di tanti, è sempre aperta, per ricevere e dare, favorendo prassi di giu­stizia, che sono il necessario fondamento di una pace vera e robusta. Le difficoltà lavorative ed eco­nomiche di tanti non possono lasciarci indifferenti. E non saremo certo insensibili alle conseguenze umanitarie della grande tragedia del recente terremoto in Turchia e Siria. Anche perché ci rimette­rebbe la pace, sia nelle nostre città e contrade, che in tutto questo piccolo mondo.

Sì, mentre rischiamo di assuefarci al male, decidiamo di credere nella pace, che si realizza nella misura in cui ne parliamo la lingua e ne percorriamo la strada. La Quaresima, via della croce e della luce, è qui, e ci chiama a muoverci nell’ascolto, nella preghiera, nella carità. Ne usciremo più forti e coraggiosi, più uniti nell’osare il nuovo, liberi di offrirci con Gesù, principe della pace.

+ Antonio, vescovo