Su “La Corona” di Cristo Re, edita in occasione del Natale 1963, il Parroco don Rinaldo Boni annunciava ai parrocchiani che l’abside della chiesa era stata decorata con artistici e preziosi mosaici – su progetto del pittore-scultore Mario Busini – raffiguranti la gloria di Cristo Re fra i simboli dei quattro evangelisti, angeli e santi (fra cui i Patroni di Cremona) e, in basso, l’intera umanità redenta. L’opera era stata realizzata nei laboratori della Scuola d’Arte Musiva di Milano.

“La casa di Dio – aggiungeva – non apparirà più tanto disadorna come in passato. L’opera tanto desiderata è stata ugualmente eseguita, nonostante la mancanza dei mezzi finanziari sufficienti, per non deludere l’aspettativa di tanti buoni parrocchiani che hanno offerto con spontanea e commovente generosità”.
Generosità nuovamente invocata per la copertura delle spese affrontate e per il completamento dell’opera, che viene descritta con le seguenti parole.

Sogno o realtà?

“E’ proprio il caso di dire: ‘usciamo da un sogno !’. Ricordate? Lo scorso anno, in occasione del Santo Natale, da questo Bollettino parrocchiale, vi dicevo molto sommessamente, quasi bisbigliando, che la ‘Casa di Dio’ in mezzo alle case degli uomini aveva bisogno di una nuova e decorosa veste artistica che fosse degno ornamento dell’Ospite divino e aiutasse il nostro spirito a librarsi in alto, quasi a confondersi con gli Angeli e i Santi in preghiera, rendendo viva testimonianza di fede e di amore a Cristo, nostro Re e Signore. Allora era proprio un pio desiderio, un sogno che appariva irrealizzabile di fronte alla ferrea realtà delle cifre: sei, otto, dieci milioni. Ma poi… il desiderio tornava, si faceva pungente, tormentoso, e dava stimolo ad intraprendere la grande e preziosa opera. Dopo dodici mesi di progetti, di ripensamenti, di riprese audaci, di discussioni, il sogno, in parte, è diventato consolantissima realtà.

La decorazione in mosaico

La nostra chiesa parrocchiale, di recente costruzione, ha oggi la sua abside adorna di figure quasi diafane di Angeli, di Santi dai volti noti e amati, e di una moltitudine di altri Santi e di personaggi senza un nome proprio, ma formanti il vivente Regno di Cristo sulla terra e nel cielo.
E tutto appare come nella luce di una visione che viene da lontano, che si fa sempre ben definita nella smagliante, ricca e policroma bellezza dei mosaici. Davvero dobbiamo dire innanzi tutto un vivo e sentito ‘grazie’ al chiarissimo prof. Mario Busini, che ha elaborato con pazienza ed attento studio e con vero amore all’arte, per lunghi mesi, la sua opera, quasi in una laboriosa e tormentata gestazione; e ‘grazie’ pure sincero agli Artisti della Scuola ‘Arte Musiva’ di Milano, che hanno condotto a termine il lavoro con perizia e maestria.

Uno sguardo all’opera

Osserviamo: al centro dell’abside campeggia su un trono d’oro, nella maestà sovrana, Cristo Gesù, Re dei Re, Signore dei Signori, rivestito di un’ampia porpora cangiante ad ogni riflesso di luce. Egli così ci appare veramente il Signore e Creatore del cielo e della terra, e di tutti gli esseri.

Se lo contempliamo per qualche istante ammirati, par quasi che il suo sguardo voglia penetrare nei più reconditi recessi del nostro animo per leggervi tutto un mondo interiore nascosto agli occhi degli uomini. Gli stessi quattro simboli dell’Apocalisse, che stanno intorno al trono e che ricordano i quattro Evangelisti, sembrano essi pure abbacinati dalla luce dello sguardo divino.

Sotto sotto, quasi radente terra, l’umanità, tutta l’umanità dei credenti che guarda in alto in cerca di una luce che non fu trovata nel povero mondo: un’umanità senza un nome proprio, senza un volto o una fisionomia identificata, diversa per età, per costume, per censo, in cammino verso il Regno di Dio, eterno ed immortale. Nei due fianchi dell’abside, quasi formanti due quinte di un incantevole palcoscenico, fa corona a Cristo Re nella gloria l’umanità nella sua espressione di ‘gerarchia’, e poi i Patroni della Città e Diocesi di Cremona e altri Santi che caratterizzano un’epoca, un ambiente, un piccolo mondo nel grande mondo. Più in alto ancora si possono vedere stuoli di Angeli osannanti. Ma sostiamo ancora un istante e passiamo brevemente in rassegna i più illustri personaggi. A sinistra di chi guarda è possibile riconoscere l’Imperatore Costantino e il Pontefice cremonese Gregorio XIV. A destra, ecco il Pontefice Pio XI, l’instauratore della festa e della liturgia di Cristo Re; ecco Bossuet il grande Vescovo di Meux; ecco ancora la dolce e soave figura dell’indimenticabile Arcivescovo mons. Giovanni Cazzani, cui l’Amministrazione Comunale ha intitolato la piazza antistante la chiesa parrocchiale, in tributo di affetto e di riconoscenza. Al suo intrepido coraggio si deve se questa nostra zona, prossima al fiume Po, è stata risparmiata dagli orrori e dalla distruzione dell’ultima guerra. Più in alto, i Patroni della Città e Diocesi: S. Omobono, S. Imerio e S. Antonio Maria Zaccaria.

Sempre nei due fianchi dell’abside sono stati raffigurati Santi e Sante cui la parrocchia è legata da particolari vincoli di devozione e di amore: S. Pio X, cui si intitola il Gruppo Parrocchiale degli Uomini di A. C. e la Schola Cantorum parrocchiale; S. Maria Goretti, Patrona delle Associazioni della Gioventù Femminile; S. Caterina da Siena, Patrona d’Italia e del Gruppo Donne di A. C.. E’ davvero una superba concezione artistica che lascia ammirati e stupiti.
A noi parrocchiani di Cristo Re il privilegio di godere ora la visione di tanta e sublime bellezza!”

don Rinaldo Boni (da “La Corona” – dicembre 1963)