Pellegrini Duomo di Fidenza

Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.

(Matteo 20,1-7)

E’ necessario, allora, guardare in faccia questo nostro mondo, con i suoi valori e problemi, le sue inquietudini e speranze, le sue conquiste e sconfitte: un mondo le cui situazioni economiche, sociali, politiche e culturali presentano problemi e difficoltà più gravi rispetto a quello descritto dal Concilio nella Costituzione pastorale Gaudium et spes. E’ comunque questa la vigna, è questo il campo nel quale i fedeli laici sono chiamati a vivere la loro missione. (…)

Questo è l’immenso e travagliato campo che sta davanti agli operai mandati dal «padrone di casa» a lavorare nella sua vigna. In questo campo è presente e operante la Chiesa, noi tutti, pastori e fedeli, sacerdoti, religiosi e laici. Le situazioni ora ricordate toccano profondamente la Chiesa: da esse è in parte condizionata, non però schiacciata né tanto meno sopraffatta, perché lo Spirito Santo, che ne è l’anima, la sostiene nella sua missione. La Chiesa sa che tutti gli sforzi che l’umanità va compiendo per la comunione e la partecipazione, nonostante ogni difficoltà, ritardo e contraddizione causati dai limiti umani, dal peccato e dal Maligno, trovano piena risposta nell’intervento di Gesù Cristo, Redentore dell’uomo e del mondo. La Chiesa sa di essere mandata da Lui come «segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano».

Nonostante tutto, dunque, l’umanità può sperare, deve sperare: il Vangelo vivente e personale, Gesù Cristo stesso, è la «notizia» nuova e apportatrice di gioia che la Chiesa ogni giorno annuncia e testimonia a tutti gli uomini. In questo annuncio e in questa testimonianza i fedeli laici hanno un posto originale e insostituibile: per mezzo loro la Chiesa di Cristo è resa presente nei più svariati settori del mondo, come segno e fonte di speranza e di amore.

(dalla Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici di San Giovanni Paolo II)

Continuo oggi, lunedì dopo Pentecoste, la riflessione sul tema del ruolo della Chiesa nella crisi della società cristiana attuale. Vi invito quindi a leggere con calma L’anticorpo sano dell’associazionismo intervento del mio presidente nazionale Matteo Truffelli sull’importanza della sinodalità ovvero sulla necessità di camminare insieme.

Buona settimana a tutti !

Monica