SECONDO GIORNO SABATO 17 OTTOBRE

ORE 9 La messa di suffragio per tutti i defunti inaugura la seconda giornata.

Commentando Efesini 1,15-23 il Vescovo, guardando al mosaico nell’abside, richiama il tesoro di gloria racchiuso nella sua eredità fra i santi, noi dovremo lasciare la nostra eredità materiale e spirituale ai vivi, ma paradossalmente da morti riceveremo anche noi un’eredità, quella del Padre.

Dopo la comunione una particolare preghiera per i tutti i defunti ha caratterizzato la conclusione della celebrazione molto partecipata.

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ORE 10:30 I catechisti intorno al Vescovo in oratorio sono stati  stimolati a condividere momenti o storie o pensieri belli a partire dall’esperienza fatta con i ragazzi, molte perle sono uscite nei vari interventi; come solito il vescovo Antonio non ha la prima parola, ma “partendo dal basso”, come lui stesso dirà nella conclusione, si mette in ascolto attento e attivo.

Tra i suggerimenti e i mandati ricevuti evidenziamo l’importanza di un ascolto empatico da parte dell’educatore cioè occorre dotarsi di quell’intelligenza emozionale che ci consente di riconoscere le emozioni che i comportamenti e le uscite dei ragazzi ci provocano, riconoscerle per governarle e mantenere sempre l’assetto educativo positivo e un atteggiamento accogliente; a questo scopo sarebbe auspicabile non essere soli come educatori per cercare la condivisione con altre persone e qui gioca un posto preminente la fraternità tra adulti nella comunità e con le famiglie dei ragazzi.

Emerge un’idea nuova di Chiesa, una comunità in ascolto. Il compito affidato allora è quello di saper mettere insieme i due percorsi o metodi per far risuonare il Vangelo con i ragazzi: privilegiare il vissuto dei ragazzi, partire dall’ascolto del vissuto per arrivare a Dio oppure partire da Dio raccontando Cristo che ci rivela il Padre per arrivare al posto che dovrebbe avere nella vita dei ragazzi.

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ORE 15 con i responsabili della Polisportiva Corona ai quali il Vescovo trasmette il desiderio che i gruppi sportivi interagiscano con le altre realtà educative che coinvolgono i ragazzi, di nuovo importante che la comunità esprima la cura dei giovani con unità di intenti pur nella varietà di esperienze.

 

ORE 16:30 Incontro con l’Azione Cattolica, il gruppo Famiglia e tutte le famiglie. In un clima familiare il Pastore ha ascoltato le varie testimonianze che hanno condiviso i pensieri e le esperienze delle famiglie nel lockdown e il sentito su come possiamo essere famiglia di famiglie. Sulla scorta della riflessione di don Enrico che ci ha ricordato che famiglia di famiglie non è circoscritto al gruppo famiglia o alle persone che conosciamo o che frequentano la vita pastorale della parrocchia, il Vescovo ha ricordato che famiglia di famiglie non è chiudersi in un gruppo per quanto grande, ma è una qualità, uno stile di comunità che possiamo esprimere attraverso più gruppi di famiglie o meglio reti di famiglie. Così la comunità s rinnova.

Il mandato è quello di riconoscere che il dono è più grande del compito, non facciamoci prendere dal fare ma lasciamo che sia la logica dell’amore che genera la vita a nutrire la famiglia e le relazioni tra le famiglie confidando sempre nella realtà anche quando si presenta con  fragilità, disagi, malattie o avversità.

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ORE 18:30 il Vescovo celebra la messa con i ragazzi del V anno dell’iniziazione cristiana e le loro famiglie.

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ORE 21 Preghiera itinerante sulle strade del quartiere in cammino verso la chiesa, testimoniando in modo sommesso e semplice il nostro essere discepoli e anche missionari con la preghiera a Maria e il messaggio di papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale.

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