La breve testimonianza di un giovane (testo riportato anche su Il Mosaico, marzo 2020, mensile della Federazione Oratori Cremonesi) che insieme ad altri giovani ha scelto di condividere tempo ed energie per il bene di coloro, in particolare anziani, che rischiano “di pagare il conto più alto di questa emergenza sanitaria”. Una testimonianza tanto semplice quanto capace di lasciar trasparire entusiasmo e desiderio sincero di scegliere e costruire il bene, nonostante tutto. Grazie a Federico e a chi, con lui e come lui, si spende generosamente per le strade della nostra città, per il bene quotidiano di tante persone. 

La quotidianità è stravolta

Stiamo vivendo una situazione inedita, in cui è comunque necessario dare una struttura e una regolarità alla vita quotidiana.

Sfuggente, piccolo, praticamente invisibile: in questo particolare momento storico tutta Italia è alle prese con un nemico impercettibile ma capace di condizionare le nostre esistenze. Siamo tutti costretti a rapidissime modifiche, spostamenti limitati, lontananza dai propri cari, un vero e proprio isolamento che in alcune situazioni è davvero emergenziale.

La situazione attuale mi ha portato, insieme a tantissimi altri amici, ragazzi, ad indossare camici, guanti e mascherine, cercando di reinventarci per essere utili ai nostri concittadini, in special modo chi versa in situazione di difficoltà.

Aiutare ad aiutare. Questo è l’imperativo per evitare che siano i più deboli a pagare il conto più alto di questa emergenza sanitaria. Per molte persone, come gli anziani, le persone in situazione di fragilità, o anche quelle in quarantena e senza sostegno familiare, stare in casa significa non poter accedere a cibo o medicinali.

In sinergia con Auser Comprensorio di Cremona e l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cremona aiutiamo i servizi di consegna di pasti caldi a domicilio, spesa a domicilio e ritiro farmaci.

Lo facciamo sotto forma di volontariato, lo facciamo con la voglia di regalare la nostra energia e il nostro tempo, lo facciamo perché amiamo la nostra comunità e perché vogliamo provare a migliorare le vite delle persone.

Federico Copercini