Uno degli aspetti più dolorosi di questo periodo è la lontananza forzata dai familiari che stanno morendo e l’impossibilità di celebrare i funerali. Con le ultime disposizioni si inizia ad allentare il divieto riguardo al rito delle esequie, anche se rimangono stringenti normative alle quali attenerci per evitare il diffondersi del contagio.

Riportiamo in sintesi quanto è previsto, ma poi in esteso la normativa alla quale ci impegniamo di aderire nella nostra parrocchia.

DISPOSIZIONI RIGUARDO ALLA CELEBRAZIONE DEI FUNERALI

  • Al funerale possono partecipare al massimo 15 congiunti in totale: sia la famiglia del defunto a invitare le persone interessate. La celebrazione del funerale si può fare in Chiesa, ma è preferibile effettuarla all’aperto con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni: ci si accorderà con la famiglia.
  • I partecipanti rigorosamente devono restare distanziati di almeno un metro l’uno dall’altro e indossare le protezioni delle vie respiratorie.
  • È obbligatorio restare a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C, di altri sintomi influenzali o se vi è stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti. Prima di accedere alle esequie, se possibile, da un apposito addetto sarà garantita la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Verrà bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C.
  • Durante la Messa non ci si scambia il segno della pace.
  • Nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli – al massimo quindici – sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria. Si riceve la comunione sulle mani, facendo in modo di evitare il contatto fisico.
  • Appena terminate le esequie i fedeli si allontanino quanto prima e ordinatamente dal luogo della celebrazione, evitando la formazione di assembramenti ovvero di cortei di accompagnamento al trasporto del feretro.

Queste le normative per esteso:

Diocesi di Cremona    e    Diocesi di Crema

Comunicazione circa la celebrazione dei funerali

Com’è noto, il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (DPCM) del 26 aprile 2020 stabilisce che, a partire dal 4 maggio 2020, «sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro» (Art. 1, i).

Il 28 aprile 2020, in teleconferenza, i vescovi di Cremona, mons. A. Napolioni, e di Crema, mons. D. Gianotti, insieme con i rispettivi Vicari generali, hanno incontrato il Prefetto di Cremona D. Gagliardi, insieme con i vertici provinciali delle FFOO, il Questore, il Presidente della Provincia M. Signoroni e i Sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore. A seguito di detto incontro (per il quale rimandiamo al Comunicato Stampa diramato dalla Prefettura) sono stati chiariti alcuni punti e stabiliti alcuni criteri riguardanti le celebrazioni dei funerali.

Sulla base di questi chiarimenti, le indicazioni pastorali e pratiche per le celebrazioni dei funerali nelle parrocchie delle nostre diocesi e nelle altre chiese dove sono consentiti i riti esequiali sono le seguenti.

  1. Per «cerimonie funebri» si intende tutto l’insieme che normalmente costituisce il funerale cristiano: visita e preghiera nella casa del defunto, corteo funebre alla chiesa, celebrazione della Messa, ultima raccomandazione e commiato, processione al cimitero, preghiere e riti al cimitero (cf. Rito delle esequie, specialmente capp. 1 e 3). Spetta ai parroci valutare, insieme con i famigliari del defunto e – secondo l’opportunità – con gli addetti delle agenzie di onoranze funebri, le modalità di svolgimento di questi vari momenti (e anche l’eventuale omissione dell’uno o dell’altro momento), secondo saggezza pastorale e in modo che siano sempre rispettate le disposizioni igienico-sanitarie generali.
  2. Per quanto riguarda la visita e preghiera nella casa del defunto, il sacerdote sia sempre munito di mascherina sanitaria e guanti, soprattutto quando vi è certezza o forte sospetto che la morte sia dovuta a sindrome CoViD-19. Tenuto conto degli spazi normalmente ridotti sia delle case, sia delle «sale del commiato» presso le agenzie di onoranze funebri, si raccomanda di limitarsi ai familiari, onde evitare gli affollamenti. Finché non vi saranno più solide indicazioni di sicurezza, è consigliabile omettere la veglia di preghiera o il rosario in casa del defunto.
  3. La celebrazione della Messa con i fedeli, fino a nuove disposizioni, è consentita esclusivamente nel contesto del funerale. Valgono per essa le precauzioni che erano state indicate all’inizio dell’emergenza, prima che fosse sospesa la celebrazione della Messa con i fedeli, e cioè:

– i fedeli siano opportunamente distanziati (al riguardo, cf. anche il n. 5);

– si ometta lo scambio del segno di pace;

– la preparazione (in sagrestia) dei vasi sacri e in particolare delle ostie per la comunione sia fatta con i guanti monouso; le particole per la comunione dei fedeli siano in una pisside distinta, rispetto all’ostia del sacerdote (per la quale si usi la patena), e la si tenga sempre coperta;

– prima di distribuire la comunione ai fedeli, il sacerdote che la distribuirà si disinfetti accuratamente le mani con il gel disinfettante e indossi la mascherina; dove possibile, si può anche incaricare il diacono, previamente preparato (igienizzazione delle mani e mascherina), di distribuire la comunione ai fedeli;

– si ricordi ai fedeli di accostarsi a ricevere la comunione mantenendo la distanza minima di un metro l’uno dall’altro, e di ricevere l’ostia consacrata sulle mani, facendo in modo di evitare il contatto fisico.

Tutte le operazioni che richiedono manipolazione di oggetti con cui entrano in contatto anche i fedeli (ad es. sistemazione del lezionario, del microfono…) siano svolte possibilmente da un solo incaricato, dotato di guanti monouso.

La celebrazione della Messa all’interno del funerale sarà un test prezioso di come sappiamo assicurare le attenzioni celebrative e igieniche che molto probabilmente dovremo osservare anche in seguito, a mano a mano che si potrà riprendere a celebrare con i fedeli. È quindi quanto mai necessario praticarle con cura particolare.

  1. L’indicazione sul numero dei fedeli che potranno partecipare alla celebrazione dei funerali è da commisurare ai luoghi in cui si celebra. Le norme parlano di presenza massima di 15 persone, ed il Prefetto precisa che tale criterio è da applicarsi “con una minima tollerabile dose di buon senso e opportunità in base al caso concreto”. In ogni caso, si dovranno mantenere le distanze corrette e salvaguardare tutte le necessarie attenzioni igienico-sanitarie. È opportuno che i sacerdoti siano informati dai famigliari su quanti potranno essere i «congiunti» che hanno intenzione di partecipare al funerale, in modo da potersi regolare, e anche per valutare dove sia meglio celebrare. L’indicazione di celebrare «preferibilmente all’aperto» è senz’altro da tenere presente (condizioni meteorologiche permettendo), avendo però cura che siano assicurati anche gli altri aspetti necessari alla celebrazione (ad es. che tutti possano udire senza troppe difficoltà). A tutti i fedeli si chiede di indossare la mascherina.

 

  1. Soprattutto nell’eventualità che alla celebrazione di un funerale ne segua un altro a distanza di poco tempo (entro cioè meno di una settimana), è necessario igienizzare i banchi o le sedie dove si sono seduti i fedeli, e le maniglie delle porte. Per farlo è sufficiente passare, specialmente sulle superfici di seduta e di appoggio delle mani, un panno intriso di alcool denaturato o di altro normale disinfettante.

Anche per questo motivo, per facilitare cioè l’igienizzazione (che è comunque sempre opportuna), conviene che i fedeli non prendano posto casualmente, ma nei posti debitamente contrassegnati, secondo la distanziazione richiesta. Naturalmente, per procedere all’igienizzazione ci si dovrà munire di mascherina e guanti monouso.

In caso di dubbio su come comportarsi, non esitate a chiamare il Vescovo o i suoi più diretti collaboratori, per comprendere insieme quale modalità è più coerente con le indicazioni concordate.

Ieri il Papa ci richiamava tutti alla necessaria “prudenza e obbedienza alle disposizioni”, perché la pandemia non abbia a crescere di nuovo. Siamo certi che le nostre comunità, guidate con saggezza dai loro sacerdoti, compiranno tutto questo con lo stesso amore che abbiamo per il corpo del Signore, presente nei segni eucaristici come nelle persone che formano il popolo santo di Dio.

29 aprile 2020

+Antonio Napolioni Vescovo di Cremona

+ Daniele Gianotti Vescovo di Crema

 

 

Funerali Comunicazione integrativa

Ad integrazione di quanto disposto in data 29 aprile u.s. in tema di celebrazioni funebri in periodo di emergenza COVID 19 dal nostro Vescovo Antonio insieme al Vescovo Daniele di Crema (leggi qui la note del 29 aprile), a seguito delle ulteriori indicazioni emanate con note del Ministero dell’Interno e della Conferenza Episcopale Italiana in data 30 aprile, si precisa che le parrocchie della diocesi per la celebrazione dei funerali, sono tenute ad osservare anche le seguenti disposizioni:
  • Nella predisposizione della celebrazione funebre con i parenti del defunto sia indicato anche l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C, di altri sintomi influenzali o se vi è stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti. Prima dell’accesso in chiesa dei partecipanti alle esequie funebri, se possibile, sia garantita da un addetto la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner che le parrocchie si procureranno autonomamente. Questa disposizione è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C. Ove possibile i parroci potranno accordarsi con le imprese funebri o con i volontari della pubblica assistenza (Croce Rossa, Croce Verde, o altri) perché questo servizio sia eventualmente garantito da loro.
  • Vista la possibilità di celebrare le esequie anche con la Santa Messa, nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli – al massimo quindici – sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria.
  • Ove siano presenti spazi idonei, contigui alla chiesa, si prenda in considerazione la possibilità di celebrare le esequie all’aperto, con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni sopra disposte. Si consideri anche l’ipotesi di celebrare le esequie funebri all’aperto nelle aree cimiteriali ove vi sia la possibilità di mantenere un adeguato distanziamento fisico.
  • I parroci informino tutti i fedeli e chiunque entri in chiesa sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i suoi canali di comunicazione, sia affiggendo all’ingresso della chiesa stessa appositi cartelli informativi.
  • Si avrà cura che i partecipanti alle esequie si allontanino quanto prima e ordinatamente dal luogo della celebrazione, evitando la formazione di assembramenti ovvero di cortei di accompagnamento al trasporto del feretro.