L’attività del Gruppo Missionario parrocchiale di Cristo Re risale alla seconda metà degli anni ’70 e prese avvio a seguito di un evento insolito quanto significativo che caratterizzò la vita della Parrocchia: Cesare Cauzzi, un ragazzo che frequentava l’oratorio, sentì la chiamata per un periodo di vita al servizio degli altri come Missionario laico nel Burundi. La sua partenza, che don Aldo volle sottolineare con apposite celebrazioni, non lasciò insensibili i parrocchiani che furono coinvolti in un generoso slancio di solidarietà e di partecipazione, che andò intensificandosi allorché, in seguito, giunsero richieste di aiuto e, in particolare, di vestiario.

La risposta dei parrocchiani fu così generosa da costringere don Aldo ad invitare alcune parrocchiane (fra cui Itala Colognese e Germana Barbisotti) a farsi carico del lavoro di cernita e di imballaggio dell’abbondante materiale pervenuto ed accatastato in uno dei locali sotto-chiesa, dando così vita ad un ‘gruppo’ di supporto, dapprima solo a favore di Cesare Cauzzi e, in seguito, esteso a favore dei Missionari cremonesi.

Traiamo queste notizie dagli appunti che ci ha fornito la stessa signora Itala Colognese che fu tra le prime, insieme a Maria Toccagni, Amedea Maranesi, Gemma Barbisotti, Tina Fedeli e due amiche prematuramente scomparse, Giacomina Cerati e Isa Uccelli, ad aderire al Gruppo Missionario.

Fra i sacerdoti che hanno seguito il gruppo vengono ricordati: don Pierluigi Pizzamiglio, don Daniele Piazzi, don Tonino Censori e don Mario Aldighieri. Così come vengono ricordati alcuni fra i tanti Missionari ai quali il Gruppo ha ritenuto di far sentire la sua vicinanza e la sua partecipazione. Fra questi: Padre Agostino Guarneri (fratello di Maria Toccagni), missionario in India; Padre Luigi Lo Stocco, tuttora presente nella difficile realtà del Burundi; Padre Camillo Olivani, ora defunto, che operò in Sierra Leone; don Sergio Foglia per le ‘sue’ scuole per l’infanzia in Brasile; Padre Dino Colussi per le casette realizzate a favore dei suoi assistiti. E ancora: i modesti aiuti del Gruppo Missionario di Cristo Re hanno raggiunto tanti Padri saveriani (Torresani, Valenti, Lazzari, Lucini, Cima, Brioni, Bongiovanni, Minuti, Paloschi) sparsi per il mondo e, ultimamente, hanno sostenuto CUAMM medici con l’Africa, Pax Christi per il Darfur, don Jeton, l’onlus ‘Buon Samaritano’ per l’Eritrea, e altri. “Certo – commenta Itala Colognese – si tratta di ‘gocce nel mare’ delle necessità, tanto che a volte siamo state criticate per la nostra propensione a disperdere in piccole cifre le nostre risorse, per lo più ottenute con l’allestimento di due bancarelle di beneficenza all’anno. Si tratta di critiche accettabili, anche se dobbiamo sottolineare che il nostro impegno è sempre stato gratificato ed incoraggiato dalla riconoscenza di quanti hanno saputo vedere, al di là della modestia del contributo, il nostro desiderio di essere tangibilmente vicini a coloro che, senza tentennamenti e con tanta generosità, portano il dono della conoscenza del Signore e della promozione umana: l’amore per il Signore e per i fratelli è la più alta manifestazione del missionario”.
Negli ultimi anni purtroppo l’attività del Gruppo Missionario sembrava compromessa: decessi, malattie e abbandoni sembravano minacciare la sua continuità. Fortunatamente è intervenuta Francesca Grande Platé, che, con altre forze nuove inseritesi nel Gruppo, è riuscita a dare una sferzata di energia, con nuove prospettive e rinnovato entusiasmo.

Anzitutto favorendo una visione e una conoscenza più ampia ed ecclesiale dei bisogni che emergono dai Paesi più poveri e che interpellano le nostre coscienze. E poi ponendo un obiettivo concreto, come quello di ‘creare un ponte’ di aiuti e di solidarietà con un giovane cremonese, Andrea Franzini, che, “partito quasi per gioco, per fare un’esperienza, per il lontano Brasile, è ancora là dopo 12 anni, per cercare di dare un senso e una speranza a tanti ragazzi di strada di una città in mezzo alla foresta amazzonica”.

Il nuovo impegno del Gruppo Missionario di Cristo Re sta allora nell’aiutare la Parrocchia a creare quel ponte verso il resto del mondo, facendo magari qualche scelta personale un po’ più coraggiosa. A cominciare dal sostenere – come già si sta facendo anche da parte di ACR, del Gruppo Famiglie e di diversi parrocchiani – la fase operativa del progetto “Un ponte per Abaetetuba” con adozioni scolastiche attraverso la Pastoral do menor di cui Andrea Franzini è il coordinatore.